La coscienza umana è in continua espansione e in ogni luogo della Terra ci sono ora uomini e donne che inconsciamente fissano, nell'illusoria realtà tridimensionale, quei nuovi valori che gli Avatara portano dalla Realtà Spirituale.
L'espansione della coscienza non avviene sul piano della mente e della materia, ma soltanto sul piano di quella realtà invisibile, divina, su cui si basa il nostro vivere, anche se spesso l'ignoriamo.
Ogni Avatara porta il messaggio adatto al particolare momento e luogo. Nel passato Essi operavano in luoghi isolati, che diventavano poi centri luminosi d'attrazione per le anime pronte. Ora, alle soglie del terzo millennio, ora che l'umanità è vicina alla Grande Rivoluzione che porterà la coscienza umana a percepire la Realtà Parallela, l'invisibile Realtà Divina (o Antimateria da cui tutto ha origine) i messaggi degli Avatara fanno velocemente il giro della Terra e stanno coinvolgendo un numero sempre più grande di anime, quel numero necessario affinchè la rivoluzione spirituale possa realizzarsi.
Il messaggio di Babaji di Haidakhan viene da molto lontano nel tempo. Viene ad unire messaggi diversi per avvicinare l'Oriente all'Occidente, affinchè più facilmente la nuova umanità possa comprendere il Messaggio del Signore Supremo e percepire la fonte invisibile dell'Energia universale da cui ha origine ogni nostra espressione mentale e materiale. Il Signore Supremo crea con il "pensare e il vivere" degli uomini e delle cose. Riconoscersi servitori del Signore Supremo è il primo passo per imparare a percepire l'invisibile Realtà divina.
I Messaggi contenuti in questo libro vanno meditati a lungo, cercando di purificare la nostra mente dai pregiudizi e dai limiti mentali ed emozionali, per lasciare che questi Messaggi raggiungano il nostro cuore e ci aprano alla visione dell'invisibile Realtà Divina.

Dall'introduzione al libro dei discorsi di Babaji
di Bernardino del Boca



 

La vita di Babaji    

di Gora Devi

Lo Spirito Cosmico risplende
sempre all'interno del cuore,
una luce bianca grande un pollice...
Questo è ciò che è puro ed Eterno.
Si, ciò che è puro ed Eterno.

(Katha Upanishad)

Babaji, col nome di Haidakhan Baba, manifestò la sua presenza fisica in India dal 1970 al 1984, a Haidakhan, un piccolo villaggio in una valle del Kumaon, alle pendici dell'Himalaya: una regione sacra a Shiva, in cui da sempre vivono santi e yoghi indiani.
Non si è mai potuto accertare dove Babaji sia nato, da dove sia venuto o se abbia mai avuto un padre o una madre. Egli apparve un giorno in una grotta sulla riva del sacro fiume Gotam Ganga, seduto in meditazione, senza vestiti, con il corpo coperto di cenere, senza bagaglio, danaro o altro. A quell'epoca dimostrava circa vent'anni, non mangiava, se non qualche offerta di latte e frutta, non dormiva, trascorrendo la notte in meditazione, e raramente parlava. Per dimostrare la propria identità, dopo tre mesi salì sulla cima del monte Kailash, accompagnato da un gruppo di devoti indiani e rimase seduto in meditazione per 45 giorni.
Questa fu la prova dei suoi poteri yogici; molti devoti cominciarono ad arrivare a Haidakhan, chiamati da visioni, sogni ed esperienze varie.
Così iniziò la storia della più recente incarnazione di Babaji sulla terra.
Egli rimase a Haidakhan 14 anni, fino al 14 febbraio 1984, quando improvvisamente lasciò il corpo.
Viaggiò in diverse parti dell'India e attirò misteriosamente a Sè anche molti discepoli occidentali. Ognuno di loro ha una storia da raccontare: l'esperienza di una chiamata inequivocabile da parte del Divino e del Maestro.
Babaji viene considerato dalla tradizione indiana l'incarnazione del Signore Shiva, il Grande Yoghi (Maha Yoghi) e il Grande Avatar (Maha Avatar), che da sempre si manifesta sulla terra per guidare gli esseri umani, soprattutto nei periodi di crisi e di grandi difficoltà. Egli viene a ricordarci l'Eterna Via (Sanatan Dharma), l'antica legge spirituale dell'umanità.
Nel suo libro "Autobiografia di uno yoghi" Paramhansa Yogananda parla di Babaji e tratta del Suo insegnamento del Kriya Yoga. Nella Sua ultima apparizione a Haidakhan, Babaji svelò la Sua identità ai discepoli in vari modi e insegnò la meditazione, la preghiera e uno stile di vita basato sull'azione e il lavoro dedicati al Divino (Karma Yoga).
Egli ci ha lasciato un grande, breve messaggio riassumibile in tre parole: Verità, Semplicità, Amore.
A Haidakhan, alla fine degli anni settanta, cominciarono ad arrivare da tutto il mondo persone che, lavorando fianco a fianco, costruirono con le pietre del fiume e della montagna nove templi e un bellissimo Ashram, chiamato Ashram internazionale.
Questo complesso, creato dallo sforzo di centinaia di persone di lingua e tradizioni differenti, rappresenta un punto di confluenza di varie culture e religioni in un commovente centro ecumenico. Babaji in persona diresse i lavori di costruzione fin nei piccoli dettagli. Molti devoti indiani e occidentali si succedettero in questa impresa, lavorando con le proprie braccia e i semplici strumenti manuali dei contadini delle montagne.
In quest'epoca di continue trasformazioni sulla terra, la disciplina spirituale deve potersi articolare anche nella vita quotidiana. Il lavoro come servizio, unito alla concentrazione sul Divino, costituiscono la via per purificare il corpo, la mente e il cuore dell'uomo, permettendogli così di percepire l'esistenza di un'Altra Realtà.
Babaji ci ha spesso parlato dell'avvento di una Nuova Era, spingendoci a costruire nel mondo comunità spirituali e strutture alternative, dove imparare a vivere e lavorare insieme: "Isole di luce nell'oceano del mondo materiale", come Lui le ha chiamate. Trasmesso oralmente da Guru a discepolo da migliaia di anni e facente capo al Guru originario, Adinath, l'insegnamento dello Yoga è antecedente anche alla stesura dei Veda. Babaji, come manifestazione di Shiva, è considerato il Maestro primordiale, il Guru di tutti i guru.
Come le Scritture indiane e la filosofia delle Upanishad ci insegnano, Dio è solo un nome dato a quell'unico principio di Verità, che costituisce il Sè reale dell'uomo. È una realtà sperimentabile al proprio interno, grazie alla pratica e alla ricerca spirituale.
Ci troviamo qui di fronte all'avventura della coscienza, in espansione dall'ignoranza alla grande Luce, un viaggio psichico verso una profonda trasformazione interiore.
L'Ashram di Haidakhan continua ad essere una scuola di vita, ugualmente ad altri Centri e Ashram nel mondo. La presenza di Babaji si manifesta sempre a molti attraverso segni e coincidenze precise.
Egli ci ha lasciato in eredità un mantra, una invocazione da ripetere tutto il tempo: OM NAMAH SHIVAYA (m'inchino al Signore Shiva)